...e Carla, con l’ Azienda Agricola Tre Croci
La secondogenita invece ha seguito il suo amore per la terra e l’agricoltura. Classe 1997, non ha mai avuto dubbi sul suo futuro: mentre i professori la spingevano verso studi liceali più tradizionali, lei ha scelto con determinazione l’Istituto Agrario, per poi laurearsi in Tecnologie Agrarie e in Medicina delle Piante all’Università di Bologna. Oggi è la presidente dei Giovani Coldiretti dell’Abruzzo e ha fondato l’Azienda Agricola Tre Croci a Cepagatti, in provincia di Pescara, con all’interno una fattoria didattica, un laboratorio ed una ricca produzione di prelibatezze bio, al 100% naturali (confetture, conserve, passate, succhi, ecc.).
Per rimanere in tema ‘natura’, possiamo quindi dire che Adriano ha ‘seminato’ benissimo e può ritenersi orgoglioso della sua famiglia e dei valori che sta cogliendo dai suoi ragazzi: affetto, genuinità, serietà ed impegno. Li aspettiamo tutti qui nelle Marche, al prossimo evento Swedlinghaus, magari per assaggiare insieme anche i prodotti della loro splendida terra abruzzese.
Contatti:
La DMA Di Michele Adriano Srl è a Chieti, Via Benedetto Croce n.425
www.dmabilance.it
In Swedlinfactory,
tra sud est asiatico e tradizione...
... perché la cucina non è solo cibo, ma anche emozione, cultura e viaggio
Articolo a cura di Silvia Remoli
Il concetto che “cucinare non significa solo manipolare e trasformare ingredienti”, è sempre stata una ferma convinzione di Swedlinghaus che, da più di mezzo secolo, produce attrezzature funzionali, sicure e durevoli nel tempo, affinché accompagnino più generazioni nella splendida arte culinaria.
E’ stata anche questa passione a spingere l’azienda a creare al suo interno la Swedlinfactory, che si è rivelata un vero scrigno di espe- rienze, tra formazione e socialità, tra fantasia e sapere.
Ed ogni corso ne è la piacevole conferma: in questa prima parte dell’anno, in particolare, hanno riscosso molto successo due incontri che potrebbero apparire contrapposti, l’uno incentrato su una nostra festività nazionale e l’altro che sconfina il continente arrivando fino al sud-est asiatico.
Ciascun appuntamento ha dimostrato quanto il ritrovarsi in cucina rappresenti un percorso esperienziale fatto di emozioni, capaci affascinare e coinvolgere in ogni fase, dalla preparazione fino al raggiungimento del risultato finale. Ungaretti scriveva “la mèta è partire”, e in Swedlinfactory, anche stavolta, è accaduto proprio questo: ci si iscrive ad un corso ed alla sua conclusione si ha non solo una maggiore consapevolezza ai fornelli, ma anche un ricco bagaglio di ricordi nell’anima.
... e l’esotico profumo thailandese di Eva Gritsana dall’altro
Dalle colombe del nostro stivale si è ‘volati’ in una terra dai sapori conturbanti.
Ad illustrare le particolari tecniche di preparazione è stata Eva Gritsana, che si è presentata con l’indumento tipico, il sinh: si tratta di una lunga gonna dai tessuti preziosi (in seta e cotone lavorati) che ha immediatamente incuriosito ed affascinato i corsisti, catapultandoli nell’avvolgente atmosfera dei rituali thailandesi.
Ecco quindi che anche in questa occasione non è mancato uno dei più preziosi ingredienti: la condivisione, quel valore aggiunto che trasforma una cucina professionale in un viaggio culturale.
Anche ad Eva è stato riservato un caloroso benvenuto con dei dolci da colazione totalmente home-made: ormai i partecipanti si sentono così coinvolti che sono i primi a voler creare un clima di gioviale comunità. E se le premesse sono queste, non ci si può che aspettare un gran finale: l’esperienza si è conclusa per tutti con l’assaggio dei diversi piatti, tra spezie profumate e impiattamenti curati nei minimi dettagli, come è tipico dell’ospitalità orientale.
La tradizione pasquale (con sorpresa) di Oscar Pagani da un lato...
Che il maestro pasticciere lombardo abbia un seguito di fans in tutta Italia lo sapevamo già, ma che addirittura i suoi corsisti non vedevano l’ora di omaggiarlo di loro creazioni, non ce lo aspettavamo. Al suo corso di colombe, dolce della festività pasquale, gli iscritti sono giunti nella factory con dei dolci carnevaleschi tipici del nostro territorio (tra cui gli irresistibili arancini), per farglieli assaggiare.
Questo piacevole aneddoto è lo specchio della stima e dell’affetto che si instaurano nel tempo tra allievi e maestri: neanche Pagani si immaginava una tale accoglienza e, respirare quell’entusiasmo nel laboratorio, ha dato la carica a tutti per affrontare al meglio le intense ore a seguire.
Dopo l’assaggio dei golosi fritti marchigiani,
infatti, ci si è messi di buona lena a lavoro, in
una full immersion di due giorni, pronti a sfornare profumate colombe pasquali,
lievitate naturalmente con pasta madre, sia classiche, che al cioccolato, o farcite con
creme ed addirittura... salate.