Dagli Emirati Arabi all'America Latina 02/25

Février

Dagli Emirati Arabi all’America Latina

Fiera di Dubai e visita ai clienti in Messico: confronto vis a vis e nuove opportunita?

La fine del 2024 è stata un periodo intenso e ricco di soddisfazioni professionali grazie ai viaggi di lavoro intercontinentali che mi hanno portato a Dubai e a Città del Messico, due luoghi tanto distanti quanto diversi, ma accomunati dal senso di ospitalità e dall’apprezzamento per il Made in Italy.

Dubai: il cuore pulsante del Middle East
A Dubai ho avuto il privilegio di partecipare a una nota fiera del settore HORECA, la Gulfood Manufacturing, che è l’evento più importante del Middle East, Africa, and South Asia, per quanto riguarda la lavorazione e confezionamento di alimenti e bevande, un appuntamento fondamentale per rimanere aggiornati sulle tendenze di un mercato in continua evoluzione. Questo viaggio è stato anche un’occasione per incontrare clienti già consolidati e nuovi interlocutori provenienti non solo dagli Emirati Arabi Uniti, ma anche da Paesi vicini come Egitto, Oman, Turchia e altri stati del Medio Oriente.
La città, con il suo fascino cosmopolita si conferma un luogo unico per fare business. Ogni visita a Dubai è sempre una piacevole immersione in un melting pot di culture diverse armoniosamente conviventi: la dinamicità e l’accoglienza che si respirano la rendono un punto di riferimento per le relazioni commerciali internazionali.

 

Messico: calore umano e forza della tradizione
Il viaggio in Messico, invece, ha avuto un obiettivo diverso: organizzare un tour di visite presso i clienti locali. I nostri partner messicani dimostrano sempre un’accoglienza straordinaria, apprezzando il fatto che io, in qualità di CEO, mi rechi personalmente a incontrarli. È un gesto che viene percepito come un segno di grande rispetto e attenzione, e che si traduce, da parte loro, in un caloroso cerimoniale di benvenuto, curato nei minimi dettagli.
A Città del Messico, pur muovendomi con la dovuta cautela, data la percezione di una minore sicurezza rispetto a Dubai, ho avuto il piacere di vivere momenti unici, tra cui una cena in un ristorante situato su una terrazza con vista mozzafiato sulla Plancha del Zocalo. Questo luogo, famoso per essere stato il set di una scena del film di James Bond (quella della Parata degli Scheletri nel ‘Dia de los muertos’, in "Spectre", 24° capitolo della saga, interpretato da Daniel Craig, ndr), coi suoi sgargianti colori e intensi sapori, rappresenta perfettamente la tradizione del Messico.
Cibo e cultura: due mondi a confronto
Visto che ci operiamo nel settore del food, possiamo dire che Dubai offre una varietà gastronomica che spazia in ogni angolo del mondo, con ristoranti di altissimo livello. Personalmente, non perdo mai l’occasione di gustare la cucina libanese, una delle mie preferite. In Messico, invece, la tradizione culinaria è profondamente radicata e distintiva, con sapori unici e inconfondibili che riflettono l’anima del Paese. Ogni piatto racconta una storia, ed è un piacere scoprirla attraverso i nostri partner locali.



Logistica e prospettive future
Dal punto di vista logistico, i viaggi in queste due destinazioni presentano sfide diverse. Dubai, con il suo clima mite e confortevole, è una meta ideale anche a dicembre. In Messico, invece, il clima era in transizione verso temperature più fresche, con serate intorno agli 8 gradi ma con giornate piacevoli a 25 gradi.
Durante il tour in Messico, oltre a presentare Swedlinghaus Srl - ossia la casa madre di Grottazzolina abbiamo introdotto anche la nostra filiale americana, Swedlinghaus Inc. di Miami. Questo è stato un passo strategico per mostrare ai clienti i vantaggi derivanti dall’uso del dollaro, che elimina le complicazioni legate ai tassi di cambio con l’euro, e dalla vicinanza geografica con la Florida, che agevolerà le tempistiche, riducendo le attese per il trasporto e la consegna dei prodotti.

 


Prospettive future
Facendo tesoro di queste due recenti esperienze e guardando al futuro, il prossimo anno sarà sicuramente la volta della Colombia, dove intendiamo ampliare ulteriormente la nostra rete presentando la nostra sede in USA e consolidando il nostro posizionamento nei mercati del Sud America.

 

L’intervista ad Althea Totonelli: tra pasticceria, arte e pazienza...o quasi!

Una chiacchierata piena di sorprese dopo il successo del corso in Swedlinfactory

Articolo a cura di Silvia Remoli

L’intervista ad Althea Totonelli: tra pasticceria, arte e pazienza…o quasi!
Una chiacchierata piena di sorprese dopo il successo del corso in Swedlinfactory
Partiamo dal principio: come sei arrivata a tenere un corso di ‘Viennoiserie’ nel laboratorio di cucina di Swedlinghaus?
Althea Totonelli: Mi ha contattato l’azienda chiedendomi la disponibilità dopo che un follower mi ha segnalata e da lì è partito tutto. Questo è il lato positivo del mondo social: quando è ben gestito e crea interazione, dialogo e confronto, vuol dire che si sta comunicando bene e senza pensarci troppo, ho detto sì.
E hai trovato un pubblico affiatato! I tuoi corsisti ti adorano, anche se dicono che sei piuttosto pignola, insomma autorevole ma non autoritaria….
Althea: (Ride) Sì, diciamo che in cucina sono attenta ai dettagli e mi piace che i corsisti siano vigili e ‘sul pezzo’ in modo da poter poi riprodurre anche in autonomia quello che insegno loro dal vivo. Curo l’ordine, la tempistica, gli appunti… tutto deve essere al posto giusto. Nello specifico, riferendomi al recente corso di viennoiserie alla Swedlinfactory, questa è la ‘scienza’ della pasticceria, non si può improvvisare, e te lo dice una che è impulsiva, passionale e spesso si affida all’ispirazione del momento. Ma, dietro ad una full-immersion per imparare a creare fragranti e profumati dolci da colazione, ci sono prove, tentativi, intere giornate di attesa aspettando il risultato finale.
Però, per quel che riguarda il rapporto coi corsisti, ti assicuro che cerco sempre di creare un bel clima, ogni tanto sfoderando qualche battuta col mio inconfondibile accento laziale e, alla fine, questo equilibrio alternato tra disciplina e sintonia, aiuta tutti a migliorarsi.



Un bel mix tra rigore e passione. D’altronde, il tuo percorso nasce dall’arte…
Althea:
Esatto, io vengo dall’Accademia di Belle Arti. Ho sempre dipinto, ma durante il lockdown ho iniziato ad applicarmi anche alla chimica dei lieviti e delle farine, e conseguentemente a pubblicare contenuti. La pasticceria e il mondo dei lievitati in particolare, in un certo senso, sono diventati la mia seconda tela.
Quindi tra colori e impasti, hai trovato una tua armonia?
Althea: Diciamo che ho un’indole ribelle, non riesco a stare ferma, non sopporto la staticità e la noia; corro in giro per lavoro, e la cucina è davvero l’unico luogo dove riesco a portare pazienza. Cosa che, per una irrefrenabile come me, è proprio una grande conquista. Ciò significa che, quando si trova qualcosa a cui appassionarsi, la si coltiva con tutta l’anima. Pensa che quando dipingo, io lo faccio rigorosamente al buio e in silenzio. In cucina, invece, servono luce, calore, attenzione ai dettagli… ma è suggestivo anche chiudermi in questo mio nuovo mondo creativo, come se avessi un pennello in mano, pensando che intingere i polpastrelli nella farina è un po’ come farlo nella tavolozza dei colori.

 

E poi c’è Alessandro Sangiorgio, il tuo compagno che ti segue e cura le splendide immagini che ti immortalano in cucina…
Sì, Alessandro è il mio punto fermo, ed anche il mio fotografo personale! Lui riesce a catturare la bellezza di quello che creo, che sia un quadro o un lievitato.
Non lo dico per piaggerìa, ma scorrendo le foto sui tuoi profili social, devo complimentarmi sinceramente anche con Alessandro perché, insieme, ‘sfornate’ delle vere opere d’arte. Però so che non siete soli… A completare il ‘quadro' c’è Otto, il pimpante Jack Russell, che immagino non ti lasci molto tempo per stare ferma…
Althea: Oh sì! Otto è una scheggia, sempre in movimento, un po’ come me, del resto. Quando posso, scappo con lui per immergerci nella natura, che per me è la più bella opera d’arte esistente.
Insomma, arte, cucina, disciplina e istinto. Qual è la tua prossima sfida?
Althea: Viaggiare per lavoro, conoscere, continuare a sperimentare, sempre. Non mi piace stare ferma, devo seguire l’ispirazione. Pensa che mentre parliamo, proprio per la mia tendenza ad accettare ‘di pancia’ nuove sfide, mi sto preparando per andare a Bologna per un corso sullo gnocco fritto, una bontà irresistibile della tradizione regionale. Quindi nel mio futuro vedo magari un nuovo corso e tanti stimolanti idee… chissà!Qualunque cosa sarà, siamo sicuri che la affronterai con passione. Grazie Althea e arrivederci a Swedlinfactory!

Per seguire Althea eccovi i suoi canali social:
https://althearaccontidifarina.it/
https://www.facebook.com/althea.totonelli
https://www.instagram.com/althea_racconti_di_farina/

 

A Swedlinghaus il... “2025: Inizia con gusto!”

L’azienda ha inaugurato il nuovo anno con una serata di buon auspicio e dal format dinamico

Articolo a cura di Silvia Remoli

Davide Longo e Lionello Virgili sono convinti che le gioie vanno condivise e gli auguri vanno scambiati con chi ha sempre mostrato sostegno e fiducia verso la Swedlinghaus, sia per lavoro che per amicizia.
Ecco allora che il 3 gennaio scorso, la ditta di Grottazzolina ha di nuovo aperto le sue porte in via Enrico Berlinguer n.5, organizzando un evento speciale, dal titolo “2025: Inizia con gusto!”: una serata di festa, condivisione e ottimo cibo, interamente offerta dai titolari ai loro commensali, amici, parenti, dipendenti e collaboratori. Un’occasione per scambiarsi gli auguri e, soprattutto, per guardare al futuro con speranza in primis per la salute e poi per il successo lavorativo.
L’atmosfera è stata calda e accogliente, perfetta per iniziare il nuovo anno con il piede giusto. Il format pensato per la cena è stato dinamico, partecipativo e conviviale.
Vi è stata un’attenzione particolare al valore del cibo, alla sua importanza culturale e si è cercato di sensibilizzare ulteriormente sul tema dello spreco alimentare, argomento centrale del mese di febbraio, con una giornata mondiale (il 5 per la precisione) dedicata alla consapevolezza ed al rispetto di ciò che si mangia.
Da qui l’idea di dare la possibilità ad ognuno di creare liberamente il proprio piatto attingendo alla vasta scelta presente sui lucidi banconi di acciaio della attrezzata Swedlinfactory.


 

Creatività e collaborazioni
Come accade in ogni evento firmato Swedlinghaus, il valore della collaborazione è stato un elemento fondamentale.
Ad aprire la serata, le focacce fragranti preparate da Ilenia Lupi, affiancata da Nadia Pieroni, che ha preparato sfiziose polpettine fritte di ricotta ed una grande varietà di verdure cucinate in modi diversi (al vapore, gratinate, strascinate in padella, in insalata con mele e noci, ecc.).
Ad accompagnare le focacce ancora fumanti non potevano mancare i prodotti del nostro territorio, quali gli insaccatati, ed un profumatissimo Prosciutto di Parma, gentilmente offerto dalla ditta Greci e Folsani di Felino, un simbolo della tradizione emiliana. Beh, inutile dire che, sia per cucinare che per affettare tutti i salumi, si siano usati esclusivamente prodotti Swedlinghaus!
Per accompagnare queste delizie, nei calici hanno brillato eccellenze italiane selezionate per esaltare al meglio i sapori della serata: la caratteristica birra Gester di Erri Morlacca (titolare del birrificio agricolo di Petritoli) edil raffinato Valdobbiadene di Bival.


 

Un dolce finale da maestri
Nessuna festa di auguri può dirsi completa senza un dolce all’altezza della situazione. Per chiudere in bellezza, sono stati scelti panettoni artigianali della rinomata Pasticceria Fortuna di Montecosaro, raccontati e illustrati con passione dal pasticcere Leonardo Gallucci: “Un buon dolce lievitato si ottiene solo con l’uso di materie prime di qualità, con il rispetto dei tempi ed, ovviamente, tanta dedizione!”.

 

Un inizio di anno all’insegna della condivisione
L’evento ha confermato ancora una volta lo spirito di aggregazione e valorizzazione delle eccellenze gastronomiche che caratterizza le iniziative della Swedlinghouse. Un appuntamento che non ha solo celebrato il nuovo anno, ma ha anche acceso i riflettori su temi fondamentali come il rispetto del cibo e l’importanza di evitare sprechi.
Ai saluti finali i titolari hanno ringraziato tutti per l’entusiasmo ed il calore dimostrati e hanno rinnovato l’invito per il prossimo evento a tema benefico.




 

 

Massimiliano Saturno: un imprenditore con il cuore nel food e nell’avventura

Andiamo a conoscere la GSM s.r.l. dei nostri rivenditori in Campania

Articolo a cura di Silvia Remoli

Se capitate a Sant’Antonio Abate (sede principale) o a Salerno (filiale) e cercate un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda le attrezzature per il mondo del food e in particolare della ristorazione, allora dovete conoscere Massimiliano Saturno, per gli amici semplicemente “Massimo”. Con la sua azienda, la GSM Srl, gestita insieme al socio Giovanni Susino, ha costruito molto più di una semplice attività commerciale: ha creato una comunità basata su fiducia, dialogo e relazioni umane.

Un modello di vendita tradizionale e autentico
In un’epoca dominata dalla tecnologia e dal commercio online, Massimo ha scelto di puntare sull’approccio tradizionale. “Il segreto è nelle relazioni personali”, dice sempre con un sorriso. La filosofia aziendale della GSM Srl è semplice ma efficace: instaurare rapporti di fiducia con i clienti, ascoltarli, confrontarsi e trovare insieme le soluzioni migliori. Una chiacchierata con Massimo, o con uno dei suoi collaboratori, non è mai solo una questione di affari, ma un momento di condivisione genuina, spesso accompagnata da una buona tazza di caffè. E’ con questa formula che si conquista il cuore del cliente, il quale viene seguito dalla scelta, al montaggio, al post-vendita.



Una passione per le moto e un amore per la famiglia
Massimo non è solo un imprenditore di successo; è anche un uomo con molte passioni. Il trekking, le passeggiate all’aria aperta, il buon cibo ma…. prima tra tutte, le moto. Nel suo tempo libero, ama sfrecciare con il suo gruppo di amici, gli Angry Riders, con i quali organizza escursioni nei luoghi più suggestivi d’Italia.
Tra le mete preferite non poteva mancare la costiera amalfitana, con i suoi panorami mozzafiato e le curve che sembrano disegnate apposta per i motociclisti.
Dice anche che non saprebbe resistere al fascino di una bella donna, ma poi sorride e confessa che, durante le più memorabili escursioni su due ruote, porta sempre con sé la moglie, definendola ironicamente il suo immancabile ‘bagaglio umano’!
Quindi non lasciatevi ingannare dal suo spirito libero e avventuroso. Per Massimo, il vero posto del cuore è a casa, insieme ai suoi figli Alessandro e Mia, rispettivamente di 13 e 7 anni. “Sono loro il mio mondo”, ammette con orgoglio.

Le Marche e la Swedlinghaus
Ha conosciuto la ditta di Grottazzolina qualche anno fa, notando i prodotti dalla concorrenza e vedendo i loro stand nelle fiere, convincendosi poi che era proprio il caso di incontrare di persona Davide Longo per intraprendere con lui una duratura e solida collaborazione commerciale, oltre ad un continuo scambio di battute, tutte rigorosamente nel simpatico dialetto napoletano!
Tanti i loro incontri anche in terra marchigiana, che Massimo conosce bene ed in cui torna volentieri.

 

“Ma tu vuliv a pizza”… napoletana d.o.c!
Il titolo di una nota canzone fa scaturire la domanda spontanea sul suo tipo di pizza preferita.
Beh, non ha esitato un istante. Quella di Massimo deve essere tradizionale, cornicione basso, ma soprattutto ben condita e piccante: quindi, offrendosi da Cicerone per un bel tour di Napoli, ci conquisterebbe ordinando una fumante Diavola!
E se prima ho citato un brano musicale, ora mi permetto di ricordare che “Vedi Napoli poi muori” è il nome di un noto film muto, forse proprio perché , come sostiene anche Massimo, è una città talmente affascinante che non ha bisogno di troppe parole per essere descritta.




 

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